Progetto “Da San Giacomo a Miramare“: due interessanti eventi organizzati da COOP Liguria Sezione soci di Savona, in collaborazione con l’Associazione Amici del San Giacomo e con Assonautica. Un pomeriggio dedicato alla salita al * complesso del San Giacomo ripercorrendo parte delle antiche mura della città di Savona ed una mattinata in mare, sulle imbarcazioni messe a disposizione dai soci di Assonautica, per scoprire angoli visuali inediti della collina. 

Scopo del progetto  è ripercorrere la storia e la trasformazione che quest’area di Savona ha subito dall’Ottocento sino ai  nostri giorni e si concluderà all’inizio del prossimo anno con una conferenza che illustrerà le trasformazioni dell’area di Miramare,  passando dai fasti di fine ‘800 al decadimento del periodo industriale per giungere all’attuale  approdo per la nautica sociale.

L’uscita in barca era stata organizzata per il 24 settembre ma, a causa di condizioni meteo marine sfavorevoli, è stata posticipata a sabato 1° ottobre. Quella mattina la banchina di Miramere era veramente molto animata, con una trentina di ospiti, gli armatori, gli aiutanti di bordo ed anche i soci che abitualmente frequentano i pontili di Assonautica soprattutto nei fine settimana. Prima dell’imbarco i partecipanti hanno ricevuto spiegazioni dell’evento. Tra gli interventi è stato particolarmente interessante quello della prof.ssa Romilda Saggini, la quale ha parlato degli antichi libri appartenenti alla Biblioteca del San Giacomo, ritrovati grazie alle sue ricerche ed esposti in mostra permanente nella biblioteca del campus universitario di Savona, Gli interventi si sono conclusi con il benvenuto agli ospiti da parte del presidente di Assonautica Savona Giovanni Bauckneht. Sono poi stati predisposti i vari equipaggi, ognuno dei quali si è diretto al proprio pontile con i suoi ospiti per l’imbarco. La navigazione ha avuto inizio per tutte barche in direzione della Margonara per proseguire, dopo avere osservato dal mare il Complesso del San Giacomo, navigando lungo costa verso ponente, ognuna con una propria rotta.

Le uscite in mare danno la possibilità di osservare la nostra splendida costa da un punto di vista diverso, di godere il fascino della navigazione scoprendo ogni volta nuovi particolari del litorale. Alla fine gli ospiti erano entusiasti dell’esperienza in mare. L’interesse per la scoperta di una parte della storia di Savona che molti ignorano, unita  all’opportunità di fare nuove conoscenze, ha reso l’esperienza molto piacevole anche per chi li ha accolti sulle imbarcazioni. 

Quella con Coop Liguria e con l’Associazione Amici del San Giacomo si sta dimostrando un’ ottima collaborazione. Assonautica ringrazia gli organizzatori dell’evento ed i soci che hanno offerto la loro disponibilità rendendone possibile la realizzazione.

* IL COMPLESSO DEL SAN GIACOMO DI SAVONA

La chiesa ed il convento, eretti tra il 1471 ed il 1476 dai Frati Francescani Minori Osservanti, testimoniano un “Rinascimento” savonese che culminò nell’elezione dei Papi Sisto IV e Giulio II Della Rovere. Nel 1479 papa Sisto IV fece edificare un ponte per facilitare i collegamenti tra la città ed il colle di San Giacomo, che contende al Priamar l’ampia veduta sul mar Ligure, il porto e la città. L’edificio principale si presenta con una singola navata a capanna con capriate lignee secondo i dettami francescani, affiancata da due teorie di cappelle, 5 per lato, al cui giuspatronato attesero i più bei nomi della città, tra cui la famiglia Chiabrera che vi depose le spoglie del famoso poeta seicentesco Gabriello. La chiesa divenne luogo di sepoltura per nobili e facoltose famiglie. Nelle cappelle si concentrava il fior fiore della pittura ligure e lombarda del tempo: Brea, Tuccio D’Andria, Mazone, Fasolo. Questi dipinti sono ora nella pinacoteca civica o in musei stranieri (Louvre, ecc.). La Chiesa conserva uno dei pochi esempi italiani di “pontile” per i musici ed i predicatori mentre gli stalli del presbiterio accoglievano il coro dei monaci. La biblioteca del convento era una delle maggiori del Nord Italia con molti codici e manoscritti preziosi. L’abside esprime la predicazione per immagini attraverso un ciclo di affreschi di Ottavio Semino (1520 – 1604). Figlio d’arte, di indole dissoluta ma di grande talento, lavorò a Genova (palazzi Cicala, Doria, Spinola, ecc.), Milano (palazzo Marino, S. Maria delle Grazie, S. Maurizio Maggiore, ecc.), Pavia (Certosa), Savona (palazzi Della Rovere, Imperiali, convento di S.Giacomo, ecc.) Il convento ha due chiostri con lunette affrescate dal Ratti (1699–1755) sulla vita di San Francesco. Nel 1812 la soppressione del convento, già mutilato negli spazi esterni per motivi militari, ne sancì la decadenza e venne destinato a svariati usi (opificio, reclusorio miltare, caserma Damiano Chiesa, ecc.) Sia pur con la perdita di gran parte dell’apparato pittorico della chiesa, i volumi edilizi principali restano intatti e perfettamente leggibili e gli affreschi del Semino possono essere recuperati.